03/06/2020 13:32:10


Con l’innalzarsi delle temperature negli ambienti di lavoro pubblici e privati arriva il momento di mettere su “on” l’interruttore dei climatizzatori.

Questa estate, operazioni normalmente di routine (anche se eseguite da personale specializzato, debbono tenere necessariamente conto delle condizioni di emergenza associate all’epidemia virale SARS-CoV-2.

Nasce così l’esigenza di rispettare alcune azioni e raccomandazioni di ordine generale da attuare quotidianamente per il mantenimento di una buona qualità dell’aria all’interno degli ambienti. Si tratta di garantire un continuo ricambio dell’aria in aree dove sono presenti postazioni di lavoro e personale. Operazioni ancorché semplici, come aprire con maggiore frequenza le finestre e i balconi, non devono però causare condizioni di disagio, come l’esposizione ad improvvise correnti d’aria oppure a cambiamenti repentini di temperatura (freddo/caldo eccessivo) per il personale presente nell’ambiente di lavoro.

Gli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione meccanica che movimentano aria aspirandola dall’esterno dell’edificio si deve mantenere attivi ingresso ed estrazioni senza soluzione di continuità sino allo spegnimento stagionale dell’impianto stesso. Si può comunque programmare una diminuzione della ventilazione nelle ore notturne oppure nei casi di non utilizzo dell’edificio.

Esistono impianti che hanno un sistema di ricircolo interno dell’aria, dove possibile e se possibile dal punto di vista tecnico, tale dispositivo va disattivato per evitare l’eventuale concentrazione di agenti patogeni presenti nell’aria (batteri, virus ecc.).

Pulizia e igienizzazione dei filtri dell’aria con specifici prodotti sanificanti dovrà essere eseguita alla prima accensione e successivamente con la cadenza indicata dal produttore degli igienizzanti.